Settoplastica e
rinosettoplastica
Il percorso
e primi passi
Rinosettoplastica
primaria
La pelle e
i tessuti molli
Rinosettoplastica
di revisione
Cos’è la Rinoplastica?
La RINOPLASTICA è l’intervento che permette di rimodellare la piramide nasale.
Il naso occupa il centro del viso ed influenza marcatamente l’intera fisionomia. La RINOPLASTICA permette di “riarmonizzare” il naso con tutti gli altri elementi del volto, alla ricerca di un nuovo equilibrio.
A differenza delle altre tecniche chirurgiche, la RINOPLASTICA è una vera e propria forma d’arte. Come di fronte ad uno spartito musicale, il chirurgo interpreta e modula i propri gesti in maniera del tutto personale al fine di ottenere un’armonia perfetta. Si tratta di un compito che richiede grande esperienza da parte del chirurgo, che dovrà analizzare non solo il naso, ma l’intero volto del paziente e, in accordo con le aspettative del paziente, procedere al rimodellamento dell’intera fisionomia del viso.
L’intervento si prefigge lo scopo di ricercare la naturalezza dell’aspetto perché il miglior risultato di un naso operato è un naso Naturale.
L’intervento può essere eseguito nelle donne a partire dai 14 anni e negli uomini dai 15. Di solito sconsigliamo l’esecuzione di questo intervento in questa età, perché nonostante la crescita fisica sia ormai giunta al termine, la maturità e la consapevolezza del sé è ancora in divenire. La rinoplastica non è da considerarsi un intervento come altri, ma modificando l’aspetto del viso, ha delle ripercussioni molto più profonde sui pazienti.
TECNICHE E INFO
La rinoplastica è un intervento complesso, che prevede diversi approcci di “ingresso” alla piramide nasale.
La rinoplastica “chiusa” prevede incisioni esclusivamente all’interno del naso, attraverso le quali il chirurgo ha accesso all’intera architettura nasale. La procedura richiede grande esperienza ed una profonda conoscenza dell’anatomia osteo-cartilaginea della piramide nasale.
I benefici legati a questo approccio sono l’assenza di cicatrici esterne e una più rapida ripresa da parte del paziente.
La tecnica di rinoplastica “aperta” prevede un’incisione esterna oltre a quelle interne in maniera tale da esporre a cielo aperto l’anatomia nasale. L’incisione cutanea è tipicamente realizzata alla base del naso, in sede medio-columellare.
Questa tecnica offre un’ampia visibilità del campo operatorio, permettendo al chirurgo la visione diretta delle strutture anatomiche della piramide nasale.
La scelta di eseguire la rinoplastica aperta è legata alla decisione da parte del chirurgo e di solito è riservata a casi più complessi o in presenza di rinoplastiche di revisione.
L’unico svantaggio legato a questo approccio è la possibile presenza di una cicatrice nella sede dell’incisione medio-columellare.
La rinoplastica di revisione viene eseguita su un naso precedentemente operato ed ha la finalità di correggere imperfezioni residuate dal precedente intervento o per insoddisfazione del paziente riguardo ai risultati ottenuti dalla pregressa procedura.
Solitamente la rinoplastica di revisione rappresenta un intervento molto più complesso rispetto ad una rinoplastica “primaria”, poiché il chirurgo si trova a dover lavorare su strutture anatomiche modificate e, in alcuni casi, danneggiate. In talune circostanze verrà espressamente richiesto al paziente di firmare un consenso informato per il prelievo di cartilagine da siti donatori, come la cartilagine auricolare o da costa, al fine di ricostruire strutture altrimenti compromesse.
La società moderna ha fatto emergere la questione del concetto di “rinoplastica etnica”.
Alcuni pazienti, pur desiderando modificare l’aspetto del proprio naso, sono legati alle proprie radici etniche. Questo deve essere tenuto in considerazione sia nella pianificazione che nell’esecuzione della procedura chirurgica.
Un chirurgo esperto, dalle fini capacità analitiche, padrone di tecniche operatorie raffinate e di un incessante attenzione al dettaglio nell’intero percorso terapeutico rappresenta la risposta a questa classe di pazienti.
Il ruolo del chirurgo assume un’importanza centrale nel guidare il paziente verso una scelta più consapevole e nel suggerire soluzioni esteticamente gradevoli senza, tuttavia, dover rinunciare ai caratteri etnici del viso.
Il setto nasale riveste un ruolo centrale nell’intervento di rinoplastica. Una deviazione del setto nasale, legato a difetti congeniti o precedenti traumi, si manifesta con un’ostruzione nasale. L’aspetto funzionale non può essere sottovalutato durante la programmazione di un intervento di rinoplastica, questo perché un naso deve essere funzionale, oltre che bello. L’intervento chirurgico di rinosettoplastica permette di correggere un problema nasale a 360°. Nei casi di accertata ostruzione nasale legata ad una deviazione del setto nasale, è preferibile che le due procedure siano eseguite nello stesso tempo chirurgico e dallo stesso chirurgo: in questo modo si assicura una bilanciata ed armonica integrazione delle varie manovre.
Un setto nasale deviato si correla spesso ad un naso “torto”, condizione che deve necessariamente essere corretta per ottenere un ottimo risultato estetico. Il setto nasale, inoltre, rappresenta la sede principale di prelievo di cartilagine, utile durante il tempo estetico per modificare e armonizzare la forma della piramide nasale. Nel nostro lavoro, la funzione non è secondaria all’estetica. E’ questo il motivo per il quale diamo grande importanza al trattamento dell’ostruzione nasale in concomitanza all’armonizzazione della piramide nasale. Nelle rinoplastiche primarie, solitamente l’effetto finale della procedura sarà una riduzione volumetrica del naso, sia interna che esterna. In caso di mancata attenzione alla funzione, il risultato che ne deriverebbe sarebbe un deficit funzionale. È questo il motivo per il quale la scelta del chirurgo dovrebbe ricadere sullo specialista in otorinolaringoiatria, figura in grado di gestire in maniera competente sia il deficit funzionale che il problema di natura estetica.
In passato la pratica del tamponamento nasale scoraggiava i pazienti a sottoporsi ad un intervento di rinoplastica. Il tamponamento veniva eseguito con l’uso di lunghe strisce di garza medicata, “Clauden”, inserite con forza all’interno del naso, con lo scopo di prevenire sanguinamenti attraverso la pressione esercitata sulle pareti del naso. Questo arrecava fastidio durante la permanenza dei tamponi nelle fosse nasali e dolore durante la loro rimozione.
Nella nostra pratica quotidiana siamo soliti non utilizzare i tamponi, poiché suturiamo tutte le incisioni, riducendo il rischio di sanguinamento e grazie al ricorso ad una chirurgia mini-invasiva endoscopica, coadiuvati dall’uso del laser, abbiamo la possibilità di controllare ed eventualmente causticare le sedi responsabili di emorragia. Raramente, e solo se strettamente necessario, usiamo tamponi tipo “Merocel”, piccole spugne morbide che non aderiscono alle pareti nasali e non provocano disagi e fastidi sia durante il tamponamento che in fase di rimozione.
La rinoplastica è considerato ad oggi un intervento sicuro che non presenta alcun rischio particolare. La nostra missione è permettere al paziente di ritornare alle proprie attività quotidiane nel minor tempo possibile. È questo il motivo che ci muove a proporre ai nostri pazienti un’anestesia locale in sedazione profonda. Nella nostra esperienza i pazienti ci riferiscono di non aver avvertito alcun dolore, al contrario di aver riposato durante tutto l’intervento. La scelta di questo programma riduce i rischi collegati ad una anestesia generale, riduce il rischio di sanguinamento intraoperatorio e permette al paziente una “restitutio ad integrum” pressocchè immediata. I nostri pazienti vengono dimessi a distanza di qualche ora dopo la procedura chirurgica e non necessitano di alcuna assistenza.
In alcuni casi la forma del naso può essere migliorata attraverso una rinoplastica non chirurgica, con il ricorso a rinofiller. Il Rinofiller consiste nell’iniezione di sostanze inerti sulla piramide nasale, che permette di apportare piccole modifiche della forma del naso.
Il mancato ricorso al bisturi non rende questa procedura priva di rischi. E’ per questo motivo che il rinofiller deve essere eseguito da chirurghi esperti, che grazie alla loro esperienza riescono a minimizzare le possibili complicanze.
I materiali utilizzati sono diversi, fra cui il più impiegato è l’acido ialuronico. Non è necessaria alcuna anestesia locale, nessun ricovero e i risultati sono immediatamente visibili ma temporanei, con una durata variabile legata al materiale utilizzato.
Il Lipofiller sfrutta lo stesso principio del rinofiller, ma a differenza di quest’ultimo il materiale iniettato è tessuto adiposo autologo, solitamente prelevato a livello addominale.