La Preparazione
Il primo incontro fra paziente e chirurgo scandisce un momento assolutamente fondamentale, quasi empatico, perché alla base di quello che sarà il rapporto medico-paziente. Da una parte c’è il paziente con il proprio vissuto, le proprie emozioni, dall’altra il chirurgo, pronto a soddisfarlo.
Importante è l’attenzione con la quale ascoltiamo il paziente, la sua storia clinica, le sue emozioni ed i suoi desideri, valutiamo con cura gli esami che reca con sè.
Nel work-up diagnostico è fondamentale avere a disposizione le immagini di precedenti indagini radiologiche, come TC o risonanza magnetica. Il planning pre-chirurgico rappresenta il passo successivo: la valutazione endoscopica dell’anatomia del naso, eseguita con ottiche del diametro di 3 millimetri, rappresenta uno step essenziale, perché il nostro obiettivo è un naso bello e funzionante. La valutazione della silhouette del naso esterno costituisce il cuore del nostro primo incontro: esaminiamo la piramide nasale nelle differenti angolazioni, lo tocchiamo con le dita per apprezzare le caratteristiche della cute, il suo spessore e la sua elasticità, valutiamo la conformazione e la consistenza della struttura ossea e cartilaginea.
Tutte le informazioni e le osservazioni che abbiamo raccolto vengono registrate in un’apposita cartella rinologica che diamo al paziente, al fine di permettergli di metabolizzare le notizie che ha ricevuto durante il nostro primo incontro.
Altro momento fondamentale è la valutazione delle foto che noi stessi scattiamo. La nostra idea è che la “vera” rinoplastica venga eseguita in questo momento, durante il cosiddetto “morphing”. Questa fase assume un’importanza centrale, perché mostriamo al paziente quale sarà il suo nuovo naso ed il suo nuovo volto, discutendo delle possibili modifiche.
Durante le simulazioni abbiamo modo di comprendere fino in fondo i desideri del paziente e di segnalare problematiche di cui non era a conoscenza. Il planning chirurgico condiviso da paziente e chirurgo viene minuziosamente descritto su una cartella di lavoro e rappresenterà la tela sulla quale le nostre mani si muoveranno al momento dell’intervento.
Qualora lo riteniamo opportuno, richiediamo al paziente di sottoporsi ad una consultazione psicologica, che ci permette di studiare i nostri pazienti a 360°. A completamento del percorso di preparazione i nostri pazienti devono eseguire gli esami ematici e un elettrocardiogramma, che servono a certificare lo stato di salute compatibile all’intervento.
Ai nostri pazienti viene consegnata, infine, una documentazione scritta su tutti i dettagli dell’intervento, dei rischi e delle possibili complicanze, in modo tale che abbiano tempo per riflettere e dare il proprio consenso ragionato e informato all’intervento chirurgico.